PlayStation, 30 anni fa l'arrivo in Italia: ecco i videogiochi che hanno fatto la storia

Trent’anni fa la prima, storica PlayStation arrivava in Italia, segnando una svolta decisiva nel modo di intendere il videogioco nel nostro paese. Lanciata in Giappone l’anno precedente, la console debuttò da noi il 29 settembre 1995, quando il mercato era ancora dominato da Nintendo e Sega. Fino ad allora il videogioco era percepito come un passatempo per bambini, ma la PlayStation cambiò le regole: conquistò giovani e adulti, diventando rapidamente una delle console più vendute in Occidente e in Italia, superando di gran lunga i suoi concorrenti diretti.

Ma come è nata la PlayStation? Facciamo un passo indietro. Dopo la collaborazione saltata con Nintendo per creare una console che usasse i cd-rom e fosse compatibile con i giochi per il Super Nintendo, Sony decise di utilizzare le conoscenze acquisite in ambito videoludico per creare la propria console. Il progetto fu guidato da Ken Kutaragi in un clima in cui nessuno credeva in lui e nel suo team, né i produttori di software più famosi né soprattutto gran parte dei dirigenti di Sony stessa. Kutaragi però restò fermamente convinto del potenziale posseduto dai videogiochi e continuò imperterrito per la sua strada, fino all’uscita della console, il 3 dicembre 1994, in Giappone.

Il resto poi è storia. La console ebbe un successo enorme in tutto il mondo e Kutaragi divenne presidente della sezione Entertainment di Sony e gli fu dato l’appellativo di "padre di PlayStation", per aver creato una delle console più di successo al mondo. Questo successo però non sarebbe potuto arrivare senza l’esistenza di giochi in grado di sfruttare a pieno il potenziale della storica console, che, tra l’utilizzo di cd-rom e grafica in tre dimensioni, cambiò il modo di fare i videogiochi.

Nell’epoca della prima PlayStation arrivarono infatti alcuni titoli oggi considerati delle pietre miliari, che cambiarono completamente il modo di concepire i videogiochi. Per la prima volta si ebbero esperienze che si avvicinavano molto al cinema e le sperimentazioni lato gameplay raggiunsero livelli mai visti fino ad allora, tanto che alcuni giochi dell’epoca sono ancora presi come basi per tanti titoli moderni.

I giochi davvero significativi della prima console Sony sono stati davvero tanti, ma per festeggiare questi trent’anni di PlayStation, anche nel nostro paese, abbiamo deciso di selezionare quelli che hanno contribuito a renderla ancora oggi leggendaria, consci che non basterebbero 50 posizioni per ricordare quanto è stata importante questa console.

01 Wipeout

L'iconico Wipeout ha lasciato un'impronta indelebile sulla prima PlayStation, incarnando la velocità futuristica e il design innovativo. Il primo titolo fu pubblicato nel 1995 e divenne subito uno dei racing game più amati, grazie all’incredibile senso di velocità che riusciva a trasmettere ai giocatori e alla sua atmosfera futuristica, accompagnata da una colonna sonora all’epoca impensabile per un videogioco, avendo al suo interno i Prodigy, gli Orbital e i Chemical Brothers,oltre a molte altre famose band. Nel 1996 uscì Wipeout 2097, seguito che consolidò ancor di più tutti gli elementi del primo capitolo e contribuì al successo di PlayStation, conquistando una nuova fetta di pubblico amante della musica elettronica e non solo.

02 Soul Reaver

Le avventure del vampiro decaduto Raziel sono rimaste impresse nella memoria di moltissimi giocatori dell’epoca, grazie a una storia avvincente e molto più articolata di quanto potesse sembrare inizialmente, ma soprattutto grazie a un gameplay che sfruttava pienamente la potenza di PlayStation. Il gioco infatti permetteva di spostarsi tra due piani di esistenza molto diversi tra loro, ossia quello materiale e quello spettrale. Le capacità di Raziel cambiavano a seconda del piano in cui si trovava e questo dava vita a enigmi davvero originali per l’epoca. Non è un caso che le atmosfere cupe e brutali e gli avvincenti combattimenti con la spada spirituale chiamata Mietitrice d’Anime siano ancora oggi ricordate, tanto che ben presto arriverà finalmente una remastered dei primi due capitoli di Soul Reaver, dopo anni di richieste da parte dei fan.

Konami

03 Castlevania: Symphony of the Night

Il genere dei Metroidvania deve il suo nome a due videogiochi molto importanti: uno è Metroid di Nintendo, l'altro è Castlevania di Konami. Tra i tanti Castlevania usciti, però, quello che contribuì alla nascita di questo genere fu Symphony of the Night, uscito nel 1997 sulla prima PlayStation. Il gioco infatti fu il primo ad abbandonare un approccio lineare per dare al giocatore la possibilità di esplorare liberamente un enorme castello, a patto però di aver prima trovato le abilità giuste che consentivano di aprire nuove strade. Nel titolo furono integrati diversi elementi da rpg che contribuirono al suo successo e da allora la maggior parte dei Castlevania successivi ha utilizzato questa formula. Il gioco inoltre riuscì a dimostrare quanto il 2d potesse ancora essere valido, in un’epoca in cui il focus era completamente sulle esperienze in 3d, grazie a una pixel art magnifica e un game design sopraffino.

04 Tomb Raider

Nel 1996 arrivava la prima avventura di Lara Croft. Anche se uscì in contemporanea su PlayStation e Saturn, fu chiaramente la versione per console Sony a decretarne il successo mondiale. All’epoca non esisteva nulla di simile nel mondo videoludico: le splendide ambientazioni 3d, gli enigmi intricati e i tanti agguerriti nemici – tra cui molti ricordano ancora oggi il T-Rex – resero il gioco un capolavoro, che in effetti, grazie al carisma della sua protagonista, travalicò anche il medium videoludico, dando vita alcuni anni al primo di diversi film e contribuendo a dare più importanza al ruolo delle donne all’interno dei videogiochi.

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05 The Legend of Dragoon

Il successo di Final Fantasy VII aprì una vera e propria età dell’oro per i giochi di ruolo giapponesi, e la prima PlayStation si impose come la console di riferimento per gli appassionati del genere. In questo clima anche Sony decise di investire in un grande progetto capace di rivaleggiare con i titoli più prestigiosi, stanziando un budget record per l'epoca di circa 16 milioni di euro. Nacque così The Legend of Dragoon, un epico RPG fantasy in cui i protagonisti potevano trasformarsi in guerrieri dotati di potenti armature draconiche – un’idea che ricordava da vicino i celebri Cavalieri dello Zodiaco – per scatenare devastanti abilità in battaglia. La trama avvincente e il sistema di combattimento a turni arricchito da azioni in tempo reale contribuirono al suo successo, in particolare in Nord America ed Europa, dove superò il milione di copie vendute. In Italia il gioco è rimasto famoso anche per un doppiaggio nella nostra lingua sorprendentemente raro per l’epoca, ma talmente goffo e mal recitato da diventare involontariamente comico, lasciando un ricordo indelebile a molti giocatori.

06 Gran Turismo

Se per i giochi di guida arcade PlayStation aveva avuto Ridge Racer, titolo uscito al lancio della console, la rivoluzione per i racing game arrivò con Gran Turismo nel 1997. Gran Turismo è considerato uno dei più grandi giochi di corse di tutti i tempi, capace di definire l’esperienza di guida su PlayStation. Il suo realismo e la vastità dei contenuti lo hanno reso un best-seller, con oltre 10 milioni di copie vendute per il primo capitolo. Il gioco attrasse un pubblico diversificato grazie alla sua simulazione accurata di modelli e manovre, unita a una colonna sonora di rilievo. Gran Turismo 2 ampliò ulteriormente il successo con quasi 650 veicoli e nuove piste, consolidando la serie come punto di riferimento per i racing simulator.

07 Crash Bandicoot

PlayStation non ha mai avuto una mascotte ufficiale creata da studi interni, come Mario per Nintendo o Sonic per Sega, ma nel cuore dei videogiocatori di fine anni ’90 l’unica vera mascotte della console Sony era senza alcun dubbio Crash Bandicoot. Il marsupiale "rompiscatole" fu creato da quella Naughty Dog che oggi è uno degli studi first party più importanti di PlayStation e che già all’epoca contribuì al successo della console creando questa trilogia di ottimi platform in tre dimensioni. La serie conquistò un pubblico di tutte le età grazie al suo gameplay vario e divertente ed il gioco è ancora considerato il platform per eccellenza della prima PlayStation, seguito a ruota dalla serie di Spyro the Dragon.

08 Spyro the Dragon

Se Crash Bandicoot era il simbolo più irriverente della prima PlayStation, l’altro grande protagonista dell’epoca fu senza dubbio Spyro the Dragon. Creato da Insomniac Games nel 1998, il piccolo drago viola si impose come una delle icone più amate della console Sony, portando una ventata di freschezza nel genere platform 3D. A differenza di Crash, che proponeva livelli lineari e frenetici, Spyro offriva mondi coloratissimi ed esplorabili liberamente, dove il giocatore poteva correre, planare e sputare fuoco in totale libertà. La trilogia originale conquistò il pubblico grazie al suo stile vivace, al tono fiabesco e alla colonna sonora memorabile di Stewart Copeland, batterista dei Police. Ancora oggi Spyro è ricordato come uno dei platform più importanti della prima PlayStation, capace di rivaleggiare con Crash e di ritagliarsi un posto speciale nel cuore dei giocatori.

09 Tekken 3

I picchiaduro usciti sulla prima PlayStation furono tanti, ma nessuno riuscì ad avere l’importanza rivestita da Tekken 3. La saga di fighting game di Bandai Namco nacque su console proprio sulla prima PlayStation, ma il terzo capitolo della saga fu l’apice della serie, grazie alla presenza di ben 23 combattenti, un gameplay ancora più fluido e preciso nelle combo e una grafica mai vista prima in un picchiaduro. Oltre agli scontri normali, il gioco introdusse anche due modalità ancora oggi molto amate, ossia il Tekken Ball, una sorta di beach volley con calci e pugni, e il Tekken Force, un semplice picchiaduro a scorrimento con i personaggi del gioco. Per lungo tempo Tekken 3 è stato il capitolo più amato della serie e per molti appassionati dell’epoca lo è ancora oggi.

10 Resident Evil

Anche se non avrà inventato il genere dei survival horror, Resident Evil è indubbiamente il titolo che ne ha decretato il successo in tutto il mondo. È impossibile inserire solo un capitolo tra i titoli che hanno fatto la storia della serie, perché se il primo ha dato vita alla saga e ha definito lo standard dei survival horror per molti anni, il secondo ne ha rifinito il gameplay e migliorato ogni aspetto, proponendo ben due campagne diverse, nei panni rispettivamente di Claire e Leon, che si intrecciavano tra loro e avevano persino dei cambiamenti importanti se rigiocate una seconda volta. Le creature da incubo del gioco sono poi passate alla storia del medium videoludico, e ancora oggi molti giocatori ricordano i loro salti sulla sedia quando entravano in scena i cani zombie, gli inquietanti Licker o il temibile Tyrant nelle sue molteplici versioni. Il genere horror non sarebbe lo stesso senza Resident Evil, che contribuì anche alla nascita del primo Silent Hill: Konami realizzò questa serie ispirandosi proprio al successo di questo gioco, per poi creare un capolavoro con il secondo capitolo, uscito però su PlayStation 2.

WIRED

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