La spiaggia del futuro: alle imprese servono regole eque e certezze sulle concessioni

"Siamo abituati a rimboccarci le maniche e a lavorare, chiediamo di poter continuare a farlo in un quadro di certezze che consenta alle imprese di investire e innovare. La storia del successo dell’offerta balneare italiana ci vede protagonisti, mentre ora un manipolo di burocrati vuol lustrare una medaglia da esporre all’Unione Europea, mettendo a rischio l’organizzazione vincente delle spiagge italiane".

Sono le parole di Mauro Vanni, Presidente di Confartigianato Imprese Demaniali, questa mattina al bagno 62 di Rimini, durante il flashmob organizzato insieme a SIB Confcommercio per condividere coi turisti la perdurante provvisorietà delle 30.000 imprese turistiche che operano sul demanio pubblico.

"Tranne rarissime eccezioni – prosegue Vanni – nei mesi scorsi tutti i partiti hanno sostanzialmente aderito alla nostra richiesta di procedere ad evidenze pubbliche che riconoscano il valore del lavoro e del sacrificio che le imprese hanno profuso, anche a vantaggio dell’eccellente modello turistico balneare di cui disponiamo in Italia. Eppure siamo ancora qui, con una sentenza del Consiglio di Stato che azzera tutto, consegnandoci all’incertezza.

Oggi abbiamo voluto raccontare queste cose ai turisti, sgombrando il campo da posizioni medievali che ancorano al populismo il loro pensiero. Noi pensiamo che contino di più i fatti, il lavoro, il sacrificio e la passione per il territorio".


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