Misano, si insedia il nuovo consiglio comunale
Prima seduta, ieri sera, per il nuovo consiglio comunale di Misano Adriatico, che ha gettato le basi per il lavoro dei prossimi cinque anni di legislatura.
Nella seduta di insediamento si è proceduto agli adempimenti previsti per legge, a partire dalla convalida degli eletti e dal giuramento del sindaco Fabrizio Piccioni.
Il primo cittadino ha ringraziato la cittadinanza per l’espressione di voto che, ha sottolineato, "è sempre un elemento democratico importante". Piccioni ha inoltre ricordato il quasi 58% di consensi ottenuti dalla lista Scegli Misano. "La più alta percentuale registrata nel nostro Comune da quando c’è l’elezione diretta del sindaco – ha spiegato -. È una grande attestazione di fiducia, ma anche il riconoscimento del lavoro che, come amministrazione, abbiamo fatto in questi anni. Questo ci carica di responsabilità nel cammino che ci apprestiamo a continuare. Ci siamo assunti degli impegni con il nostro programma elettorale, che vogliamo mantenere".
Il sindaco ha dato comunicazione della composizione della Giunta, di cui fanno parte Maria Elena Malpassi, confermata nel ruolo di vicesindaca, a cui sono affidate le deleghe relative ai servizi alla persona, i servizi educativi, le politiche giovanili e la cultura; Nicola Schivardi, che seguirà i lavori pubblici, l’ambiente, le politiche abitative e i rapporti con i Comitati di frazione, Filippo Valentini, con deleghe alla Polizia Locale, attività economiche, sport, viabilità e demanio, Giuseppina Ferri, che si occuperà di bilancio, tributi e personale e, infine, Marco Dominici, a cui vengono affidati il turismo e la gestione del patrimonio. Rimangono in capo al sindaco l’urbanistica, l’edilizia privata e gli affari generali.
Emanuele Barogi, consigliere di maggioranza, è stato nominato presidente del consiglio. All’ordine del giorno, infine, la nomina dei componenti delle tre commissioni consiliari che svolgono l’attività di preparazione agli argomenti trattati in consiglio e che provvederanno ad eleggere, al proprio interno, il proprio presidente.