Trasporto pubblico locale: i romagnoli promuovono il servizio

Il trasporto pubblico in Romagna è un caposaldo della mobilità, la stragrande maggioranza dell’utenza intervistata ha espresso un giudizio positivo sul servizio e nonostante le limitazioni imposte dalla pandemia prevede di tornare a bordo dei bus senza ripensamenti.

L’annuale ricerca di CSA Research, promossa da AMR–Agenzia Mobilità Romagnola, ha rivestito quest’anno un’importanza particolare. È infatti cambiato il periodo della rilevazione, compiuta nell’autunno 2020 e quindi dopo mesi di restrizioni degli spostamenti; è cambiato anche il campione: si è passati da interviste a bordo dei bus o alle fermate a colloqui telefonici su un campione rappresentativo della popolazione. Sono 3.600 le interviste valide.

Da zero a dieci, il voto complessivo è superiore al 7 in tutti i bacini serviti da START Romagna, con oscillazioni minime fra i servizi urbani ed extraurbani di Cesena, Forlì, Ravenna e Rimini.

"Ringraziamo AMR per la qualità delle informazioni ricevute – il commento di Roberto Sacchetti, Presidente di Start Romagna – che oltre all’esito generale fornisce indicazioni sul miglioramento ulteriore dell’esperienza di viaggio. Stiamo introducendo continui elementi e l’innovazione tecnologica sta generando molte soluzioni al comfort e alla sicurezza. La prospettiva consegna a fermate e mezzi sempre più digitalizzati di rappresentare una fonte di informazioni strategiche per l’organizzazione delle città".

La fedeltà al servizio. Nell’autunno 2020, il 37,9% della popolazione ha utilizzato almeno una volta i mezzi di trasporto pubblico locale. L’età media è 42 anni, il 24,1% studenti, il 15,8% pensionati.

Il 63,2% degli utilizzatori sostiene di non aver cambiato frequenza di utilizzo del trasporto pubblico a seguito del lockdown più duro della primavera 2020. Chi ha dichiarato un minor uso dei mezzi pubblici, nel 72,7% dei casi lo motiva con le diverse esigenze di mobilità (smart working, didattica a distanza, minori occasioni di spostamento), mentre solo il 23% lo motiva con le insufficienti misure anti contagio e quindi con il minore senso di sicurezza nell’uso dei servizi.

I dati indicano una concentrazione dell’utilizzo nella fascia oraria 7.00-9.00. Mediamente sull’intera rete urbana ed extraurbana di Start Romagna un viaggiatore su due sale a bordo in questi orari; la seconda fascia più utilizzata è quella fra le 12.30 e le 14.30 (35,3%). Posto di lavoro e scuola sono le destinazioni prevalenti.

Rispetto alle scelte future, lo studio osserva la marcata fiducia verso il trasporto pubblico: quasi il 90% degli utenti del servizio conferma l’intenzione di voler utilizzare i servizi come nel periodo antecedente la pandemia.

"Qui si pone una riflessione sui tempi delle città – prosegue Sacchetti – e di riflesso la configurazione dei servizi di trasporto. Stiamo lavorando assieme alla Regione e alle altre aziende regionali del trasporto pubblico per ipotizzare gli scenari futuri e trovare soluzioni per la ripresa delle attività didattiche a settembre. Occorre però essere consapevoli tutti che le flotte aziendali non si raddoppiano in tempi brevi".

La qualità del servizio. Restrizioni, paure e un dibattito acceso sul tpl non hanno intaccato la fiducia complessiva dei cittadini durante la pandemia.

L’indagine ha interrogato il campione su 35 aspetti soggettivi, ordinati in sei macrofattori. Il giudizio oscilla tra il 7,1 ed il 7,4, senza differenze sostanziali nei diversi territori. La percentuale di soddisfazione, ricavata sommando i punteggi che vanno dal 6 al 10, supera quasi ovunque il 90 per cento.

In particolare due elementi centrali come la comunicazione di ambienti sanificati e sicuri, oltre alla necessità di mantenere le distanze fisiche previste, restituiscono un giudizio ben oltre la sufficienza – 6,65 in una scala da 1 a 10 - sulla sicurezza sanitaria percepita a bordo e nei punti di attesa.


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