Spopolamento in Valmarecchia: da 17 anni la Provincia tradisce le attese del territorio. Prima di tutto serve una vera strada.

I dati sul progressivo spopolamento della Valmarecchia suonano come una condanna senza appello per la Provincia di Rimini.

Nel 2006, ben 17 anni fa, la soddisfazione post referendum popolare che arricchì il territorio con nuovi comuni (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello) si basava su una promessa: finalmente in Romagna avrete servizi e collegamenti utili ad uno sviluppo concreto. Idem per i recenti Montecopiolo e Sassocorvaro. In realtà non calano pesantemente solo i residenti, ma chiudono le imprese e si azzerano i servizi basilari, che per essere utilizzati chiedono sacrifici offensivi per chi paga le tasse come tutti gli altri.

Ricordiamo che dopo il referendum la Provincia aumentò 60% la sua estensione e 1.836 imprese per lo più individuali ne arricchirono il tessuto economico. Una decina di anni fa uno studio della Camera di Commercio rilevò che il 62% degli imprenditori dell’Alta Valmarecchia riteneva decisivo un collegamento rapido con la costa. Siamo ancora fermi lì.

Anzi, siamo proprio arretrati. Già prima del Covid le imprese erano scese del 13,5%, mentre salivano quelle in bassa Valmarecchia. Evidente l’obbligo di spostarsi più verso il mare a causa delle difficoltà e per sopravvivere.

La Provincia di Rimini che oggi Sadegholvaad guida, ereditando il clamoroso flop dei suoi precedenti amministratori, continua a non considerare il punto di partenza ineludibile per aiutare la Valmarecchia, ossia garantire un collegamento che nei prossimi 20 anni l’aiuti a risollevarsi. D’altra parte, è la stessa soluzione che si cerca con il prolungamento del Metromare verso destinazioni quasi irraggiungibili quando ci sono gli eventi fieristici di punta.

Continuiamo ad ascoltare parole, mentre i fatti parlano di un progetto di fattibilità commissionato proprio dalla Provincia e ancora ufficialmente misterioso. Quel poco che si sa, è il contrario di quel che servirebbe.

Belle le sue parole, Presidente, ma sono 17 anni che sentiamo solo parole. E intanto la gente scappa e le imprese chiudono.


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